Occorrerà attendere ancora perché entri in vigore il secondo Dpcm sugli aiuti che aumenta del 50% il contributo ai meno abbienti
Ecobonus statali: a che punto siamo? A tirare le somme è Alberto Viano, presidente dell’Aniasa (l’associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità). La base di partenza è che ad agosto il governo ha dato l’ok per includere il noleggio fra i beneficiari degli ecobonus statali, per ora accessibili solo ai privati, però la burocrazia ferma tutto: occorre attendere che il decreto del presidente del consiglio (dpcm) venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dopo il via libera della Corte dei conti. Viano auspica “tempi brevi, affinché le vendite delle elettriche e delle ibride plug-in salgano e si attui in fretta la transizione ecologica”.
RISCHIO BLOCCO – Se invece la pubblicazione del dpcm tardasse, potrebbe determinarsi un effetto attesa, che bloccherebbe il mercato: le società di noleggio aspetterebbero i bonus prima di comprare le vetture da dare ad aziende e privati.
NOLEGGIO FONDAMENTALE – Nei mesi scorsi, l’Aniasa aveva invitato il governo a rivedere la propria posizione iniziale (anche con un esposto all’Antitrust), evidenziando il ruolo decisivo del comparto del noleggio nella diffusione di veicoli a basse emissioni: in particolare, il settore immatricola il 29% delle elettriche. Anche perché le flotte aziendali a noleggio svolgono un ruolo fondamentale nel supportare il rinnovo del parco circolante: la vita media dei veicoli in affitto è di quattro anni, contro gli 11,8 anni del parco circolante.
La platea
Dunque, in prima battuta la platea rimane ristretta ai consumatori (persone fisiche), ma all’unica eccezione prevista dal primo Dpcm (quello del 6 aprile) per il car sharing si affianca quella per il noleggio, però con bonus dimezzato rispetto ai 3.000 euro (5.000 con rottamazione) previsti per le elettriche (se hanno prezzo di listino Iva esclusa fino a 35.000 euro) e ai 2.000 (4.000 con rottamazione) concessi per le plug-in di prezzo fino a 45.000 euro. Alberto Viano, presidente dell’Aniasa, lo ritiene un passo avanti, ma lamenta la discriminazione rispetto ad acquisto e leasing, anche perché le flotte a noleggio utilizzano in modo intenso auto con tecnologia di transizione destinata a obsolescenza non lenta: oggi molto incentivate, se acquistate e usate poco rischiano di essere rivendute dai privati fra più di cinque anni con forte svalutazione.
Car sharing e noleggio
Inoltre, la differenziazione dei bonus ripropone il problema di come distinguere gli esemplari adibiti al car sharing da quelli impiegati per il noleggio, evidenziato sul Sole 24 Ore del 10 maggio. Si spera in un chiarimento ufficiale in tempi rapidi, per il quale il nuovo Dpcm crea uno spazio: il comma 2 dell’articolo 2 prevede l’emanazione di un decreto direttoriale del Mise che individui le «disposizioni procedurali per l’erogazione» degli incentivi. Questi ultimi sono stati istituiti dall’articolo 22 del Dl 17/2022 fino al 2030, demandandone entità e platea a «uno o più Dpcm» da emanare di volta in volta. Ora un Dpcm rimanda aspetti più di dettaglio a decreti direttoriali, rapidi ma con valore formale che le faq con cui si è andati avanti sinora non hanno.